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Cronaca

Shock a Padova: bambina di sei mesi positiva alla cocaina, sentiti i genitori

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Bambina di sei mesi positiva alla cocaina ospedale pediatrico reparto maternità

Una bambina di 6 mesi, ricoverata per un’emorragia cerebrale, è risultata positiva alla cocaina. Sul corpo della bimba, erano già stati trovati lividi ed ematomi sospetti. Sentiti i genitori.

Al momento nessuno è indagato, né è stata formulata un’ipotesi di reato, ma nessuna pista viene ancora esclusa dagli inquirenti che stanno indagando sul caso della bambina di 6 mesi, risultata positiva alla cocaina in un ospedale di Padova. La piccola si trovava qui ricoverata a causa di un’emorragia cerebrale.

È stata trasferita d’urgenza dall’ospedale di Chioggia, dove era stata condotta lo scorso 9 maggio, in preda a malesseri di vario tipo e conati di vomito. I medici avrebbero deciso per il trasferimento immediato, anche in seguito al ritrovamento di strani segni sul corpicino della piccola.

Lividi, ematomi e piccoli traumi, che potrebbero suggerire percosse, oppure uno scuotimento molto violento. Gli inquirenti quindi vogliono capire se la piccola si sia fatta male accidentalmente o se si tratta di una caso di body shake, ovvero lo scuotimento di un neonato al fine di farlo smettere di piangere.

Le tracce di cocaina nel corpo della bambina di sei mesi sono state ritrovate in seguito al test del capello. Non avrebbe ingerito la sostanza, ma avrebbe assorbito la sostanza stupefacente per prossimità. I genitori della piccola sono stati sentiti dai carabinieri, mentre la Procura di Venezia ha aperto un fascicolo. L’ipotesi che la neonata possa essere stata vittima di maltrattamenti non è stata formulata, ma nemmeno esclusa al momento. Nel frattempo, i medici rendono noto che negli ultimi giorni sono migliorate le condizione della piccola.

Cronaca

Tragedia nell’ultimo giorno di scuola: un ragazzo di 13 anni è annegato a Piacenza

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Feste di fine anno scolastico degli studenti macchiate da un tremendo lutto: a Piacenza un ragazzo di 13 anni è è morto annegato dopo un tuffo nel fiume Trebbia nell’ultimo giorno di scuola.

L’ultimo giorno di scuola è da sempre accompagnato da festeggiamenti sfrenati da parte degli studenti, ma quest’anno a Piacenza, la festa è stata guastata dalla tragedia di un ragazzo di 13 anni morto annegato. Il giovane stava festeggiando insieme agli amici sulle rive del Trebbia, ed ha deciso di tuffarsi nel fiume. Non è più riemerso.

I compagni hanno subito lanciato l’allarme e sul posto si sono precipitati i Vigili del Fuoco, il con un elicottero ed il nucleo sommozzatori, un’eliambulanza del 118 e la Croce Rossa. Dopo un’ora di ricerche però, l’amaro epilogo: il corpo del giovane è stato trovato privo di vita.

Tutte le scuole chiudono in Italia tra il 7 ed il 10 giugno, a seconda del calendario scolastico regionale. Anche in altre zone si sono verificati incidenti in seguito ai festeggiamenti degli studenti, sebbene non così gravi. In Lombardia qualcuno ha lanciato un fumogeno all’uscita delle classi, creando un parapiglia in seguito al quale uno studente ha accusato un lieve malore.

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Sequestrate in un anno 8 mila tonnellate di alimenti irregolari

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Nella Giornata mondiale della sicurezza alimentare, i Carabinieri per la Tutela della Salute fanno il resoconto delle attività svolte in un anno: 27 mila ispezioni, oltre 116 mila violazioni riscontrate, 3 arresti e sanzioni per 126 milioni di euro.

Ogni 7 giugno si celebra la Giornata mondiale della sicurezza alimentare, istituita da Oms (Organizzazione mondiale per la sanità), Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), Codex Alimentarius e Ministero della Salute nel 2019. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ne approfitta per presentare il resoconto delle attività svolte nell’ultimo anno, durante le quali sono state sequestrate 8 mila tonnellate di alimenti irregolari.

In circa 27 mila ispezioni effettuate, i Carabinieri del Nas hanno rilevato oltre 116 mila irregolarità in 10 mila attività, pari al 37% delle strutture ispezionate. Il valore complessivo delle 8 mila tonnellate di alimenti irregolari sequestrati supera i 34 milioni di euro. Ammontano a più di 126 milioni di euro le sanzioni emanate. Più di 9 mila soggetti sono stati segnalati, 772 sono stati denunciati e 3 invece sono stati arrestati.

Le violazioni più frequentemente riscontrate riguardavano la tracciabilità degli alimenti, le tecniche e i locali di conservazione, le condizioni strutturali ed igienico-sanitarie delle attività e la formazione dei dipendenti in materia di sicurezza. Ai soggetti che sono stati arrestati invece sono stati contestati i reati di corruzione ed abuso d’ufficio.

Nelle ultime settimane invece i controlli dei Nas si sono concentrati su macellerie e ristoranti etnici. Su circa 700 ispezioni, 329 strutture sono risultate non idonee, quasi il 50% di esse. 300 operatori segnalati all’Autorità Giudiziaria e 540 sanzioni emanate, per un importo pari a 500 mila euro. 200 le tonnellate di alimenti sequestrati, dal valore di 4 milioni di euro, mentre sono 15 le imprese commerciali chiuse o sospese dai carabinieri.

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Bibbiano, assolto lo psicoterapeuta Claudio Foti: «voglio risarcimento culturale»

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La corte d’appello di Bologna ha ribaltato la sentenza nei confronti dello psicoterapeuta coinvolto dalle indagini sul caso Bibbiano. In primo grado Claudio Foti aveva ricevuto una condanna a 4 anni in primo grado per lesioni dolose aggravate e abuso d’ufficio: assolto per «non aver commesso il fatto» e perché «il fatto non sussiste».

«Tutto ciò che ho creato è andato distrutto. Ho dedicato anima e cuore per far nascere il centro Hansel & Gretel e la gogna mediatica di questi anni l’ha raso al suolo. Mi hanno accusato di lesioni, proprio io che invece ho sempre difeso i bambini». E’ un fiume in piena Claudio Foti dopo che è stato assolto in appello nel caso Bibbiano: «Hanno vinto verità e giustizia».

Lo psicoterapeuta è stato coinvolto dalle indagini dell’inchiesta “Angeli e Demoni” relativi a presunti illeciti negli affidi in Val d’Enza, nel Reggiano, passato alla cronaca come il caso Bibbiano. In primo grado, nel 2021, ha ricevuto una condanna a 4 anni per i reati di abuso d’ufficio e lesioni dolose aggravate. In merito al primo capo d’accusa, Claudio Foti è stato assolto «per non aver commesso il fatto», per quanto riguarda il secondo, «per non aver commesso il fatto».

Le motivazioni saranno rese note soltanto tra tre mesi. Allora si valuterà «se sussistono spazi per un ricorso in Cassazione». Oggi Foti ha concesso un’intervista a La Stampa: «Vennero a prendermi davanti ai miei figli. Ho subito quattro anni di mortificazioni e nei primi sei mesi la gogna mi ha accompagnato in tutte le giornate. Per difendermi ho dovuto portare in tribunale una valanga di prove: dossier, video, testimonianze. È stato estenuante».

C’è spazio anche per la politica nello sfogo dello psicoterapeuta: «si voleva dimostrare che Claudio Foti era contro le cosiddette politiche per la famiglia che alcuni partiti sventolavano come loro vessillo. Matteo Salvini venne a Bibbiano a tenere un comizio, mostrava l’immagine di un bimbo portato via alla famiglia. Era falsa. Ancora una volta menzogne che suscitano indignazione: voleva essere un attacco mortale a un gruppo sociale. […] il Pd partito di Bibbiano, diceva Luigi Di Maio. Poi ci è andato al governo insieme, ben due volte».

Claudio Foti infine racconta cosa farà ora: «Da questo paese non voglio un risarcimento economico. Voglio un risarcimento culturale. Girerò l’Italia per raccontare la mia storia. Il primo appuntamento in agenda è giovedì. Presenterò il mio libro: “Bibbiano, dubbi e assurdità”. E mi batterò perché tutti quelli che hanno raccontato delle bugie su di me e sul mio lavoro ne rispondano».

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