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Vaccinazioni nel mondo: gli unici due paesi che lo hanno rifiutato

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In Corea del Nord la pandemia non è mai arrivata, e nell’Eritrea è in corso la quarta ondata.

La Corea del Nord e l’Eritrea, sono gli unici paesi nel mondo che non hanno avviato le vaccinazioni. La Corea del Nord, sostiene che la pandemia non sia mai arrivata e le restrizioni imposte sembrano essere l’unico strumento utilizzato per contrastare il Covid. In Eritrea, invece, è in corso la quarta ondata dell’epidemia, ma le autorità del paese non vogliono collaborare con le vaccinazoni.

A settembre il regime nordcoreano del dittatore Kim Jong Un, aveva rifiutato quasi 3 milioni di dosi del vaccino sviluppato dall’azienda di biotecnologie cinese Sinovac. La Corea del Nord aveva sostenuto che altri paesi ne avessero bisogno rifiutando circa 2 milioni di dosi di AstraZeneca per i presunti effetti collaterali.

COVAX ha 4,73 milioni di dosi prodotto da AstraZeneca per la Corea del Nord. Il paese però è restio poichè l’epidemia non è mai arrivata. Per evitare la diffusione dei contagi, il regime nor dcoreano aveva deciso di chiudere i confini rinunciando allo scambio di beni con la Cina. La chiusura dei confini, ha bloccato le importazioni di cibo, di carburante e fertilizzanti essenziali per l’agricoltura.

Secondo alcuni analisti, l’economia nord coreana potrebbe non reggere oltre la prima metà di quest’anno. Da alcune immagini satellitari sembrerebbe che la Corea del Nord stia costruendo vari centri di decontaminazione, presumibilmente destinati a facilitare le importazioni dalla Cina. L’Eritrea e la Corea del Nord quindi, restano gli unici due paesi al mondo senza vaccinazioni. Inoltre, l’Eritea è il solo nel continente che non fornisce i dati all’organizzazione.

Gli ultimi due paesi africani che avevano accettato gli aiuti e autorizzato la somministrazione dei vaccini, sono stati Tanzania e Burundi. In altri paesi dell’Africa orientale, tra cui Kenya e Somalia, è in corso una quinta ondata. L’Eritrea non ha accettato i vaccini COVAX per motivi politici, poichè accettare i vaccini aumenterebbe l’influenza dell’Occidente sul paese.

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Patty Pravo: «come si fa a far questo mestiere senza anfetamina?»

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In un’intervista a Belve la cantante e show girl Patty Pravo ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno fatto scalpore ed attirato critiche, in particolare quella sulle droghe e sull’anfetamina.

Non sarà Fedez, ma Patty Pravo è più gangsta del rapper. Intervistata a Belve, Patty Pravo ha parlato senza peli sulla lingua del suo rapporto con le droghe, ammettendo di averne provate di diverse tipologie («tutte» è stata la sua risposta, ndr) e spingendosi a dire: «ma chi è che fa questo mestiere senza anfetamina?».

Sono anche altri i temi toccati, come l’amore, gli inizi, la carriera, i viaggi, i ritocchini, il rapporto col successo e via dicendo. Ma le dichiarazioni a proposito delle sue esperienze “stupefacenti” sono quelle che hanno ottenuto la cassa di risonanza più ampia.

Anche perché Patty Pravo si dimostra piuttosto arzilla in tema droghe, perché quando la conduttrice le chiede se si stia riferendo agli anni ’70, la cantante risponde: «in generale».

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Salvini e il post mentre fa la spesa: «niente pesche, ma tanta roba», Calenda: «vai a lavorare»

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Matteo Salvini posta sul proprio profilo un post con due foto che lo immortalano mentre fa la spesa e il leader di Azione Calenda lo trolla: «non ci rompere le pxxxe e vai a lavorare».

Matteo Salvini è alla frutta e lo fa vedere: posta una foto sul proprio profilo mentre fruga tra i marroni nel reparto ortofrutticolo di una nota catena di supermercati, di cui recentemente si è molto discusso a causa dello spot della pesca della discordia. E proprio citando il caso mediatico Salvini pubblica un post con due foto, una mentre carica la spesa in macchina e uno in cui sceglie le castagne, accompagnate dalla didascalia: «niente pesche, ma tanta roba. Le domeniche belle».

In poco tempo arriva la risposta, fulminea e fulminante, dell’onnipresente (sui social) Carlo Calenda: «Caro Matteo, non ci rompere le pxxxe e vai a lavorare. Parte seconda». Un post non proprio velato insomma. Parte seconda perché qualche giorno fa ne aveva caricato uno simile sempre rivolto al ministro dei Trasporti e sempre sul medesimo argomento.

Salvini infatti aveva condiviso sul proprio profilo lo spot oggetto del dibattito, commentando: «Dare voce ai tanti genitori separati, a quelle mamme e a quei papà quasi mai citati e spesso troppo dimenticati, al legame indissolubile con i figli. Trasformare uno spot in uno splendido messaggio di Amore e Famiglia merita solo sorrisi. Come fa certa gente a insultarlo e deriderlo solo perché non narra il “modello” che vorrebbero loro?». Anche in questo caso la replica del leader di Azione non si è fatta attendere ed è arrivata in punta di fioretto: «Matteo, non ci rompere le pxxxe e vai lavorare».

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Meme di Musk contro Zelensky: «quando sono passati 5 minuti e non hai chiesto un miliardo di dollari in aiuti»

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L’account ufficiale di Elon Musk ha pubblicato su X una serie di meme provocatori: il patron di Space X e Tesla si è scagliato contro il presidente ucraino, i vaccini, i media e il presidente Biden.

«Quando sono passati 5 minuti e non hai chiesto un miliardo di dollari di aiuti» cita la didascalia. La foto, tratta da un celebre meme, mostra Volodymyr Zelensky che si trattiene a fatica, con le vene ingrossate dallo sforzo. Il meme di Elon Musk contro Zelensky ha suscitato tantissime reazioni contrariate, ma non è l’unico a tono provocatorio pubblicato nelle scorse ore su X dal suo patron.

Ma non c’è solo Zelensky tra i bersagli dei meme di Musk. Poco prima aveva pubblicato un post dai toni psichedelici che mostrava una spirale ed un dottore e la didascali: «Immagina un vaccino così sicuro che bisogna essere minacciati per prenderlo. Per una malattia così mortale bisogna sottoporsi a un test per sapere di averla». Il riferimento al vaccino anti covid è fin troppo palese. Esplicito il terzo meme: un cane di grossa taglia appoggio, indicato semplicemente come Elon, appoggia i testicoli in testa ad un altro cane, indicato genericamente come media.

Oltre ai post satirici, e divisivi, Musk dedica un pensiero anche alle politiche migratorie del presidente degli Sati Uniti: «Se New York si sta già piegando sotto il carico e ha esaurito lo spazio, come sarà la situazione tra un anno? La politica di apertura delle frontiere è iniziata sotto Biden due anni fa. Questa politica non era in vigore sotto Obama e il governatore Hochul è un democratico e non un repubblicano, quindi non si tratta di una battaglia politica tra D e R, ma di una questione specifica dell’attuale amministrazione».

I meme pubblicati da Musk hanno ampiamente diviso gli utenti dell’ex Twitter, ora X, ma sembrano rispondere alla nuova strategia imposta dal nuovo titolare: creare contenuti anche discutibili, ma sicuramente discussi.

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