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Cronaca

I genitori di Renzi assolti nel processo d’appello sulle fatture false: «il fatto non costituisce reato»

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Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, sono stati assolti nel processo d’appello che li vedeva imputati per emissione di false fatture. «Il fatto non costituisce reato». Pena ridotto per l’imprenditore Luigi D’Agostino. Renzi: «non si meritavano tanto odio».

Due fatture del 2015, da 20 e 140 mila euro, erano al centro del processo d’appello nel quale i genitori di Renzi sono stati assolti perché «il fatto non costituisce reato». Pena ridotto per l’altro imprenditore coinvolto nella vicenda, Luigi Dagostino, “re degli outlet”, condannato a 9 mesi per truffa.

Le fatture erano per gli studi di fattibilità che la Tramor, la società di gestione dell’outlet The Wall di Maranello all’epoca amministrata da Dagostino, ha commissionato alla Party ed Eventi 6, amministrata dai genitori di Renzi.

In primo grado il padre e la madre dell’ex presidente del Consiglio erano stati condannati a un anno e nove mesi di reclusione, mentre Dagostino a due anni. La procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne.

Esulta Matteo Renzi che sui social scrive: «Dopo anni di lotta e dolore i miei genitori sono stati assolti: il fatto non costituisce reato. Sono felice per loro e per tutti noi. Non auguro a nessuno di vivere ciò che hanno dovuto vivere i miei, non si meritavano tanto odio. Ha vinto la giustizia, ha perso il giustizialismo».

In aula Laura Bovoli e Tiziano Renzi hanno rilasciato dichiarazione spontanee. «Mi assumo completamente la responsabilità della fattura da 20 mila euro fatta da Party per un lavoro ben preciso che avrebbe dovuto svilupparsi. Un progetto mai andato fino in fondo perché, grazie al fango gettato dalla stampa sono stata costretta a chiudere l’azienda -afferma Laura Bovoli, che prosegue – Mio figlio, allora a Palazzo Chigi, mi ha detto di chiudere l’azienda. E cosi feci».

Tiziano Renzi invece, oltre a ribadire la propria innocenza ha affermato di non aver «mai chiesto nulla a mio figlio Matteo», al contrario: «mi ha riferito che anni fa il marito di una magistrata si era rivolto a lui per una raccomandazione»

Cronaca

I dipendenti sbagliano il caricamento e il bancomat elargisce 50€ al posto di 20€

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bancomat regala soldi per errore

Una volta resisi conto del disguido, diverse persone si sono messe in fila di fronte al bancomat che “regala” più soldi del dovuto. Ma la banca ha avvisato i correntisti: «i prelievi maggiorati saranno addebitati».

Lunedì scorso in provincia di Padova, un bancomat elargiva banconote da 50 euro al posto di quelle da 20. Non era impazzito il macchinario, semplicemente gli addetti al caricamento hanno confuso ed invertito i due cassetti. In breve tempo però del disguido si sono accorti diversi correntisti, che hanno pensato di approfittarne del bancomat che “regala” soldi ed eseguire diversi prelevamenti.

Il giorno successivo gli impiegati della banca hanno trovato le riserve a secco e si sono resi conto dell’errore. L’istituto ha già pronto un piano di rientro: ha invitato tutti a riconsegnare la cifra ottenuta, altrimenti addebiterà direttamente ai correntisti le somme eccedenti.

Ma oltre alla beffa, anche il danno. L’inversione dei due cassetti delle banconote era valevole anche al contrario e se qualcuno ha raddoppiato i profitto, qualcun altro li ha invece dimezzati. Pertanto chi ha digitato, ad esempio, 40 euro, potrebbe aver ricevuto due banconote da 50, mentre chi voleva prelevarne 100, si è vsto consegnare due banconote da 20.

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Cronaca

Studente ferisce professoressa con arma da taglio a Milano

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L’episodio si è verificato questa mattina: inizialmente si è parlato anche di una sparatoria, poi è emerso invece che il ragazzo aveva una pistola giocattolo col quale ha convinto i compagni di classe a lasciare l’aula. Non sarebbe in pericolo di vita la professoressa ferita dal suo studente.

Al momento non è chiara la dinamica, tantomeno la causa. Le notizie che giungono dall’istituto Alessandrini di Abbiategrasso, in provincia di Milano, parlano di una professoressa ferita ad un braccio e alla testa con un’arma da taglio e di uno studente fermato per l’aggressione. In un primo momento le informazioni trapelate dalla scuola di secondo grado erano perfino peggiori e parlavano di una sparatoria all’interno dell’edificio scolastico.

La sparatoria non è avvenuta, ma il ragazzo che ha aggredito e ferito la professoressa, aveva con sé una pistola giocattolo, che ha usato per intimidire i compagni di classe e convincerli a lasciare l’aula in cui si trovavano. La docente, 50 anni, ha riportato una ferita al braccio ed alla testa, ma anche l’aggressore, 16 anni, avrebbe riportato piccole ferite.

Non si conosce al momento il movente dell’aggressione. Il giovane però non avrebbe mai sofferto di problemi psichici, né avrebbe alcun precedente alle spalle. La pistola giocattolo che aveva con sé era a gas.

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Cronaca

Ordinata l’evacuazione di Conselice (RA): «acqua alle ginocchia e topi morti»

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La sindaca del comune ravennate di Conselice, ha firmato l’ordinanza di evacuazione della popolazione per l’alto rischio sanitario.

A Conselice l’acqua la conoscono bene. Non è sul mare ma è una meta molto frequentata d’estate grazie alla presenza di un parco acquatico. Eppure le condizioni in cui si trova il comune dopo l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna sono insopportabili proprio a causa dell’acqua: a preoccupare non è solo la sua altezza, che in diversi punti raggiunge ancora le ginocchia delle persone, ma anche il rischio di proliferazione e diffusione di malattie. Per questi motivi, la prima cittadina di Conselice, Paola Pula, ha firmato un’ordinanza di evacuazione.

I cittadini delle zone ancora allagate, dove il deflusso delle acque procede a fatica, dovranno abbandonare temporaneamente le proprie abitazioni, fino a che non saranno ripristinate le normali condizioni igienico-sanitarie.

Le acque stagnanti, presenti non solo nel comune del ravennate, ma in diverse località duramente colpite dall’alluvione, hanno infatti innalzato il livello di allerta sanitaria, per il rischio di diffusione di patologie gravi. Da più parti sono piovuti appelli affinché le persone eseguano il vaccino, o il richiamo qualora fossero passati troppi anni, contro il tetano e l’epatite A ed il centro vaccinale è stato preso d’assalto.

Sui social un cittadino ha diffuso un video in cui mostra una via totalmente allagata, durante il quale afferma: «Siamo qui con i topi morti, pensa un po’ come siamo messi. Quante malattie possono esserci?».

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