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Politica

Il centrodestra ha la maggioranza assoluta: i seggi di deputati e senatori

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Montecitorio

Centrodestra numericamente superiore sia alla Camera che al Senato, ha la maggioranza assoluta dei seggi: 235 deputati su 400, 112 senatori su 200.

I numeri per fare un governo ci sono tutti. E sono abbastanza per garantirgli stabilità, salvo scossoni di ampie proporzioni. Il centrodestra ha nettamente vinto le Elezioni Politiche dello scorso 25 settembre e si è assicurato la maggioranza assoluta dei seggi, sia alla Camera che al Senato. I numeri descrivono un’ampia maggioranza a trazione Fratelli d’Italia, con Lega e Forza Italia relegate al ruolo di gregarie. Proprio questo fatto non fa apparire granitica la coalizione, anche in considerazione di eventuali terremoti in casa Lega. Ma il pericolo frattura non sembra poter affacciarsi nel breve periodo e il centrodestra ha il doppio dei seggi che potrebbe avere un’eventuale alleanza tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle, in entrambi i rami del Parlamento.

Alla Camera sono 235 i deputati del centrodestra eletti. 121 di questi escono dai collegi uninominali, gli altri dai proporzionali e sono così suddivisi: 69 per Fratelli d’Italia, 23 per La Lega, uno in meno, 22, a Forza Italia. Il centrosinistra ha vinto in solo 12 collegi uninominali ed è riuscita ad eleggere in tutto 80 deputati. 57 sono del Pd, 11 dell’Alleanza Verdi e Sinistra. A seguire i 51 deputati del Movimento 5 Stelle, che si è imposto in 10 collegi uninominali, ed i 21 di Azione. A questi vanno aggiunti i 3 seggi di Südtiroler Volkspartei, 2 dei quali uninominali, ed il seggio ottenuto dall’ex sindaco di Messina Cateno De Luca, che con la sua lista Sud chiama Nord è riuscito ad imporsi in un seggio uninominale, e quello di Valée D’Aoste. Infine, ci sono gli 8 seggi eletti con il voto all’estero: 4 alla lista di centrosinistra, 2 a quella di centrodestra, 1 al Movimento 5 Stelle ed 1 al Movimento Associativo Italiani all’Estero.

Al Senato la tendenza non si discosta di molto. Il centrodestra ha la maggioranza dei seggi, seppur un po’ più risicata: 112 senatori, 56 dei quali usciti dai collegi uninominali. Al proprorzionale Fratelli d’Italia ha conquistato 34 seggi, la Lega 13, Forza Italia 9. 39 i senatori eletti dal centrosinistra, 5 provenienti dagli uninominali. 31 seggi al Pd, 3 all’Alleanza Verdi Sinistra. Il Movimento 5 Stelle ha eletto 28 senatori, 5 dai collegi uninominali, Azione 9, Sud Chiama Nord 1, ancora all’uninominale. A questi si aggiungono 6 senatori eletti in Trentino Alto Adige, 2 del centrodestra, 2 del centrosinistra e 2 di Südtiroler Volkspartei, e quello eletto n Valle d’Aosta, facente parte sempre della coalizione di centrodestra. All’estero infine sono stati eletti 3 senatori del centrosinistra ed uno del Movimento Associativo Italiani all’Estero.

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Delmastro: «non mi dimetto, sono orgoglioso di quel che ho fatto»

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andre delmastro

Il sottosegretario alla Giustizia rinviato a giudizio per violazione del segreto d’ufficio: «inconsueto, i pm hanno chiesto l’arciviazione».

Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia sotto il fuoco delle polemiche per aver passato informazioni coperte dal segreto d’ufficio sul caso Cospito al deputato FdI Giovanni Donzelli, non ha intenzione di rassegnare le dimissioni.

E’ quanto ha spiegato oggi in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha detto: «intendo continuare ad esercitare il mio ruolo, al meglio, all’interno del ministero della Giustizia». Delmastro ritiene il suo rinvio a giudizio per rivelazione di segreti d’ufficio «inconsueto» dal momento che «anche questa seconda volta il pubblico ministero Paolo Ielo e altri tre pm hanno ribadito la richiesta di archiviazione della procura nei miei confronti».

I guai con la Giustizia del sottosegretario alla Giustizia sono cominciati durante le ultime fasi del processo all’anarchico Cospito. Andrea Delmastro Delle Vedove, di Fratelli d’Italia, ha passato le informazioni sui dialoghi di Cospito in carcere al vicepresidente del Copasir Donzelli, che le ha poi rivelate in aula.

Il caso ha sollevato molte polemiche e dopo il rinvio a giudizio le opposizioni hanno chiesto le dimissioni di Delmastro, che però non ci pensa minimamente. «Sono orgoglioso di aver fronteggiato l’attacco frontale al 41 bis di terroristi e anarchici in combutta con la criminalità organizzata e della mafia».

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Talò, l’ex consigliere di Palazzo Chigi che ha passato lo scherzo telefonico a Meloni, andrà alla Difesa

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talò alla difesa

Ha lasciato il suo incarico dopo la «vicenda gestita con leggerezza» dello scherzo telefonico di due comici russi a Giorgia Meloni, ma ora passa alla Difesa e, secondo alcuni fonti di stampa, è in attesa di prendere la presidenza dell’Ispi.

Francesco Talò è l’uomo che ha passato a Giorgia Meloni la telefonata poi rivelatasi una burla di due comici russi. Per la vicenda, che la premier ammise essere stata «trattata con leggerezza», dello scherzo telefonico, che «ha esposto la Nazione», ha lasciato il suo incarico a Palazzo Chigi. Ma la carriera di Talò non sembra averne risentito più di tanto, dal momento che prenderà servizio presso il Ministero della Difesa retto da Guido Crosetto.

Per i prossimi mesi l’ex consigliere doplomatico ricoprirà il delicato ruolo di coordinatore della politica militare. Secondo Il Fatto Quotidiano, che ha riportato la notizia, oltre ad un «incarico ad hoc» nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera dalla presidente del Consiglio nella quale viene ringraziato per il suo lavoro svolto «da vero patriota».

Dunque il telefonatagate è stato considerato soltanto un passo falso in una carriera diplomatica durata quasi quarant’anni altrimenti irepprensibile. Secondo il giornale poi, oltre a quello alla Difesa Talò sarebbe prossimo ad assumere un altro incarico prestigioso e di rilievo, la presidenza dell’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale, non appena raggiungerà l’età pensionabile nel 2024.

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La società di cybersecurity di cui Gasparri è presidente, all’insaputa del Senato

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show gasparri commissione vigilanza rai ranucci

Secondo La Notizia, che ha scodellato lo scoop, il vero motivo alla base della staffetta tra Ronzulli e Tajani, ma anche dello show del senatore in commissione vigilanza Rai contro il giornalista Ranucci, sarebbe il fatto che Gasparri ha assunto l’incarico senza informare Palazzo Madama.

Mettere al riparo Gasparri e, allo stesso tempo, ridimensionare Licia Ronzullli. La decisione di Tajani di invertire di ruolo capogruppo e vice capogruppo di Forza Italia al Senato non sarebbe stata presa solo per logiche partitiche, ma anche per anticipare una possibile difesa. Gasparri infatti da ieri non è più vice presidente del Senato. Si tratterebbe di una mossa per evitare che possa essere travolto da uno scandalo mentre ricopre un ruolo di così alto prestigio. Il presunto scandalo sarebbe collegato ad una società di cybersecurity della quale Gasparri assunto la presidenza nel 2021 senza informare Palazzo Madama. La vicenda è stata resa nota dal giornale La Notizia.

L’incarico assunto da Gasparri potrebbe essere incompatibile con il mandato parlamentare e potenzialmente, potrebbe far addirittura scattare la decadenza dal seggio. Sul tema si esprime la Giunta per le elezioni, della quale Gasparri è stato presidente fino al 2022, un anno dopo aver accettato la presidenza della società di cybersecurity.

Ma non è finita qui secondo il giornale, che sostiene che nel giro di un paio di settimane potrebbe andare in onda un servizio che Report ha confezionato proprio sull’argomento. Lo show del senatore in Commissione vigilanza Rai, quando mostrò un cognac ed una carota a Sigfrido Ranucci, chiamato a rispondere per una puntato sull’eredità di Silvio Berlusconi, si sarebbe mosso nell’ottica di sminuire il giornale e la trasmissione.

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