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Patrik Zaki torna libero: scarcerato, ma non assolto lo studente arrestato senza processo nel 2020

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Patrick Zaki torna libero

Finalmente Patrick Zaki uscirà dal carcere. Dopo un arresto improvviso e inaspettato avvenuto il 7 febbraio del 2020, dopo quasi due anni di carcere in condizioni proibitive, prima a Tora poi a Mansura, dopo proroghe, slittamenti, rimandi e altri fantasiosi ritardi, dopo una seduta sospesa dopo soli 4 minuti, il ragazzo egiziano che studia all’Università di Bologna torna dunque libero, ma non assolto dalle accuse nei suoi confronti.

Patrick Zaki torna libero, ma non assolto dalle accuse che lo riguardano. In pochi ci speravano. La decisione del giudice di Mansura ha forse sorpreso i suoi stessi legali. La seduta di oggi è stata sospesa dopo appena 4 minuti. La sua legale, Hoda Nasrallah, aveva presentato nuove integrazioni per dimostrare sia irregolarità durante l’arresto, sia la correttezza d quanto scritto nell’articolo sulle discriminazioni dei copti in Egitto, che ha dato il via a tutta la vicenda.

Presenti, oltre alla madre Hela e al padre George, anche i rappresentati dell’Unione Europea, i diplomatici italiani e funzionari di USA, Canada e Spagna. Da quando il ragazzo è stato arrestato, ma anche prima ad esempio in seguito al ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, la Comunità Internazionale ha rafforzato la presenza sul suolo egiziano e tiene alto il livello di sorveglianza sul corretto svolgimento dei processi, sulla regolarità delle detenzioni e sul rispetto dei diritti umani.

Un diplomatico italiano è riuscito anche a scambiare qualche parola con lui. Quando gli ha chiesto come sta ha risposto «bene, bene, grazie» tenendo il pollice sollevato. Patrick Zaki torna libero ed esce dunque dal carcere, dopo due anni di detenzione senza giusto processo, per “diffusione di false informazioni” all’interno di un articolo in cui denunciava che il governo di Al-Sisi non faceva nulla per salvaguardare la sicurezza dei copti, come la sua famiglia, in Egitto. Rischiava fino a 5 anni di carcere.

I documenti che il suo avvocati ha chiesto di mettere agli atti riguardavano in primi l’arresto, che, come dimostrato dalle immagini di videosorveglianza, sarebbe avvenuto all’aeroporto della capitale del Paese e non a casa come sostenuto dalla Procura. Oltre ai video, i verbali del funzionario di sicurezza nazionale che certifica l’arresto a Il Cairo e quello dell’agente di polizia che ha registrato il fermo a Mansura. Ma anche gli atti di un processo civile che vedono protagonista un cristiano escluso dalla testimonianza in una caso di eredità contesa nel 2008, riportato dall’articolo di Patrick Zaki nel 2019.

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Sanzione da 200 mila euro alla Rai per la pubblicità occulta sulle scarpe di John Travolta

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ballo del qua qua john travolta rai sanzione pubblicità occulta

Il purtroppo indimenticabile teatrino tra Fiorello, Amadeus e John Travolta a Sanremo, oltre che ad essere stato orribile, costa caro alla  Rai, che ha ricevuto una sanzione per pubblicità occulta. Agcom: «episodio gravissimo».

In quel inguardabile siparietto saltavano all’occhio tre cose: l’evidente imbarazzo di un attore che non si è fatto scrupoli a recitare nel pietoso “Battaglia per la Terra”, delle papere giganti e la marca delle scarpe indossate dall’attore. Il “ballo del qua qua” con John Travolta, Amadeus e Fiorello costa caro alla Rai: sanzione da oltre 200 mila euro per pubblicità occulta.

La Commissione per i servizi e i prodotti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazione ha approvato una sanzione di euro 206.580,00, pari a venti volte il minimo edittale, per ‘violazione delle disposizioni relative alla corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari”, definendo «gravissimo» l’episodio.

«La violazione accertata – sottolinea oggi l’autorità – riguarda la pubblicità occulta di un noto marchio di scarpe nel corso dell’esibizione di John Travolta insieme ad Amadeus, conduttore del Festival. L’Autorità ha ritenuto di estrema gravità l’episodio, in quanto l’esposizione del prodotto è avvenuta nel corso del principale programma televisivo della Rai in termini di audience e durante l’esibizione di un ospite di chiara fama internazionale, con notevoli effetti pregiudizievoli a danno dei telespettatori. Nel determinare la sanzione l’Autorità ha tenuto conto della reiterazione della condotta da parte della Rai, già sanzionata per episodi di pubblicità occulta nel corso della passata edizione del Festival di Sanremo».

L’esibizione di Travolta con i pennuti è stata talmente brutta, che lo stesso attore ha rifiutato di firmare la liberatoria che ne autorizza la rimessa in onda. Ma in quel momento di fronte allo schermo c’erano circa 11 milioni di osservatori. Abbastanza per avere tonnellate di meme a ricordarci un imbarazzante momento di televisione.

Ed intanto arrivano anche le prime reazioni del mondo politico: «Amadeus ha sbagliato e Amadeus deve pagare» ha affermato Maurizio Gasparri, secondo il quale «dovrebbero pagare non i cittadini attraverso il canone, ma i responsabili di questo episodio, quindi Amadeus, che si è arricchito negli anni con i soldi della Rai, e chi non ha vigilato a dovere sulla trasmissione».

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Musk sulla figlia transgender: «è morto, ucciso dalla teoria woke. Non avrei dovuto accettare i trattamenti»

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Intervistato da Tmz il tycoon ha usato dure parole nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Tra i due non corre buon sangue. La ventenne Vivian Jenna Wilson, nato come Xavier Musk, dopo il cambio di sesso ha interrotto ogni rapporto con il padre, il fondatore di Tesla e Space X, ed ha assunto il cognome della madre. La transizione non è stata bene accolta da Elon Musk, che, intervistato da Tmz ha usato parole molto dure nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Il miliardario ha anche abiurato il suo consenso ai trattamenti ai quali il figlio si è sottoposto: «Sono stato ingannato nel firmare documenti medici per approvare qualsiasi trattamento lei ricevesse». Parlando con il suo intervistatore, Musk ha affermato di aver accettato perché gli avevano paventato il rischio di un gesto autolesionistico da parte del giovane.

Non è la prima volta che tra Musk e la figlia transgender due volano screzi a mezzo stampa. In passato si sono scambiati dichiarazioni al vetriolo non soltanto sulle diverse visioni sui diritti Lgbtq+, ma anche in tema di politica. Misk ha spesso definita la figlia come una «comunista» e «marxista» che odia i ricchi».

 

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Flavio Briatore: «tanta stima per chi campa con 4 mila euro al mese»

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polemiche flavio briatore 4 mila euro al mese

Il noto imprenditore voleva fare una sorta di elogio al ceto medio per essere in grado di destreggiarsi in tempi difficili, ma le sue parole a molti non sono piaciute. Ma non manca chi lo vorrebbe candidato.

Polemiche su Flavio Briatore che, ospite del podcast 2046 condotta da Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli, ha affermato: «Come si fa a vivere con 4 mila euro al mese?». Una frase, rilanciata sui social dallo stesso imprenditore, che ha suscitato l’irritazione di molti utenti.

In realtà Briatore si era lanciato in una sorta di elogio delle famiglie italiane in tempi di inflazione: «Io penso che una famiglia di quattro persone, con il marito che guadagna 1 e 500 euro al mese o 2 mila, e la moglie magari ne guadagna 1 e 500 ma anche 2 e 500 o 4 mila, già sono cifre importanti, come fanno a vivere?». A molti è sembrato un discorso snob con numeri oltretutto lontani dalla realtà. Ma Briatore continua: «Cioè io mi chiedo: paghi l’affitto, se hai bisogno del dentista o di comprare qualcosa… cioè questi sono i veri miracoli. Cioè per sta gente qui tanto di rispetto perché è la cosa più difficile che puoi fare. Mantieni i tuoi figli, la tua famiglia, li vesti bene….»

Il problema, secondo Briatore, sta tutto nelle tasse: «Gli aumenti dei salari è giusto, ma non puoi pagare le tasse che ti appioppano. Dovrebbero diminuire le tasse, aumentare anche questo e i soldi spenderli bene».

Il suo discorso non ha ricevuto soltanto critiche. Qualcuno ha gradito, anzi, auspica perfino una sua discesa in campo: «Ci vorrebbe una persona così a governare» si legge tra i commenti. E’ non è l’unico.

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