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Cronaca

Trema ancora la terra nei Campi Flegrei: cosa prevede il Piano di Evacuazione

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Tanta paura, gente in strada e panico che si diffonde anche sul web: il terremoto che ieri sera ha colpito i Campi Flegrei intorno alle 22:00 è stato il secondo più intenso da quando ha ripreso l’attività sismica.

L’attività sismica che da alcuni giorni sta interessando i Campi Flegrei continua e continuerà, come ha spiegato il Direttor dell’Osservatore Vesuviano Mauro De Vito. Ieri sera tra Pozzuoli ed Agnano, una nuova potente scossa, la seconda più intensa da quando la terra ha ricominciato a tremare, il 7 settembre scorso. Magnitudo 4.0 a 3 chilometri di profondità, un terremoto superficiale avvertito distintamente dalla popolazione, sebbene non ci sarebbero stati grossi danni, né interventi dei Vigili del Fuoco. Qualche calcinaccio però si è staccato dai cornicioni ed è caduto al suolo. Ma la gente ha paura e da più parti si invoca l’aggiornamento del Piano di evacuazione dei Campi Flegrei.

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Mentre Ingv e studiosi cercano di rassicurare la popolazione infatti, il panico si diffonde, per strada e sul web: «non ci stanno dicendo tutto», oppure «sono menzogne» sono alcuni dei commenti che si possono leggere sotto ai canali di comunicazione ufficiale. Il timore che si sta diffondendo è che possa verificarsi una nuova tremenda eruzione, come quella del 79 dC, sebbene gli esperti lo considerino improbabile.

L’attività sismica di questi giorni dovrebbe essere collegata al fenomeno del bradisismo, il sollevamento del suolo è cominciato nel 1983-84, quando si sono verificati 16 mila piccoli terremoti in due anni, e sarebbe corroborata dal sistema idrotermale: fluidi ed alta pressione contribuiscono in maniera significativa al sollevamento, provocando terremoti e sciami.

E mentre la popolazione trattiene il fiato, da più parti si invoca l’aggiornamento del Piano di Evacuazione dei Campi Flegrei, che prevede l’evacuazione di 500 mila persona nel giro di 72 ore. Secondo il piano, l’area si divide in due zone: rossa e gialla. La prima è quella più esposta al rischio di invasione di materiale piroclastico, nubi ardenti di magma e gas. Comprende i Comuni di Monte di Procida, Bacoli, Pozzuoli, Marano di Napoli, Quarto, Giugliano in Campania ed alcune municipalità di Napoli (Posillipo, Bagnoli, Chiaia, Fuorigrotta, Vomero, Soccavo, Arenella, Chiaiano, Pianura). Qui, l’unica soluzione è l’evacuazione immediata della popolazione, 500 mila persone, che altrimenti non avrebbe scampo.

La zona gialla invece comprende i Comuni esposti al rischio di caduta di ceneri vulcaniche, quali Villaricca, Calvizzano, Mugnano di Napoli, Melto di Napoli, Casavatore, parte di Marano di Napoli e altri 24 quartieri del capoluogo campano. In questo caso, la popolazione, 800 mila persone, sarebbe soggetta ad allontanamenti temporanei.

L’evacuazione dovrebbe avvenire nelle 72 pre precedenti all’evento, cadenzata in tre fasi: durante le prime 12 ore le famiglie avrebbero il tempo di prepararsi, mentre nelle successive 48 i Comuni dovrebbero gestire gli spostamenti. Previsto inoltre un margine di 12 ore in caso di criticità eventuali e per permettere anche agli operatori di Protezione Civile di allontanarsi.

Le richieste di aggiornamento riguardano in particolare le vie di fuga della zona rossa: il Piano di evacuazione dei Campi Flegrei prevede alcune aree di incontro per la popolazione e diversi “gate”, cancelli di accesso alla viabilità e allo scorrimento veloce. Ma non tutti sono stati completati.

Il supertunnel che collega la tangenziale con il porto di Pozzuoli è chiuso al traffico, ma l’apertura sarebbe imminente, secondo i primi cittadini dei Comuni coinvolti. I gate di raccordo con altre zone però, saranno pronti solo tra un paio di anni.

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Ex colonnello pubblica selfie in divisa da SS: «sono fascista e ne sono orgoglioso»

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giovanni fuochi ex colonello dell'aeronautica in divisa da ss

Giovanni Fuochi, colonnello dell’aeronautica in pensione, ha pubblicato sui social un post, poi rimosso, che lo ritraeva in divisa da ufficiale delle SS. La didascalia recitava: «Sinistrorsi vi aspetto».

Non mancava nulla, nemmeno la croce di ferro al taschino e la fascia rossa con svastica al braccio destro. Giovanni Fuochi, ex colonnello dell’Aeronautica in pensione, ha pubblicato sui social un selfie mentre indossa la divisa da ufficiale delle SS. L’ex ufficiale di Piacenza, è stato comandante dell’aeroporto militare di San Damiano. L’episodio ha generato un certo scalpore non soltanto nel piacentino.

Intervistato dal quotidiano “Libertà”, non smentisce e non arretra di un passo. Spiega che ha l’hobby di collezionare divise e che il suo messaggio voleva essere una «sveglia». Non crea certo stupore apprendere a chi si è ispirato: «un po’ come Vannacci».

Il post è stato poi rimosso, non prima di aver attirato una buona dose di critiche e commenti negativi. Ai quali Fuochi ha risposto: «devi vedere l’intera uniforme: stivali e pistola Luger L8 compresa» scrive ad un utente, «se mi dessero un po’ di spazio vedresti come spariscono gli Lgbt e coglioni vari» spiega ad un altro, «sono fascista e ne sono orgoglioso, chi si professa democratico è di gran lunga più intollerante di me» chiosa infine.

 

 

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Saluti fascisti, razzismo e omofobia in classe: bufera su un professore a Roma

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saluti fascisti in classe a roma

Un gruppetto di studenti dell’istituto Pirelli di Roma ha atteso la maturità, poi, con il supporto dei genitori, ha denunciato i «2 anni da incubo» vissuti durante le ore di storia e filosofia: il professore, sul quale è stata avviata un’indagine interna, avrebbe rivolto insulti razzisti ed omofobi agli alunni, si sarebbe esibito in saluti fascisti ed avrebbe perfino mimato degli atti sessuali in classe.

Si accendono i riflettori sull’istituto Pirelli di Roma, dove un gruppo di studenti neodiplomati ha segnalato il proprio professore di storia e filosofia per comportamenti inappropriati in classe, tra cui saluti fascisti, insulti a studenti omosessuali, insulti razzisti a studenti stranieri, atti sessuali mimati in classe, racconti inopportuni ed altri episodi inopportuni.

La Repubblica ha pubblicato video e foto registrati di nascosto dagli studenti. in uno è in posa con un drappello di fedelissimi. Sorridenti, salutano alla romana. In un altro lo si sente raccontare fiero di quando guardava i «pornazzi» in classe, un altro lo immortala mentre chiude uno studente nel cestino della carta. Il video più incredibile è quello in cui mima un atto sessuale con uno studente, su un banco: «non ti piace?».

Gli episodi denunciati dagli studenti sono diversi e di varia natura. Una studentessa egiziana ha raccontata di essere spesso portata in primo banco: «non ho mai avuto un voto più alto di 3 o 4, mentre i ragazzi che lo “seguivano” andavano bene». Ad uno studente di origine filippino avrebbe chiesto di andare a pulirgli casa, mentre uno studente gay avrebbe rivolto parole molto dure: «quanti ne hai presi?». Il racconto deli studenti è supportato da quello di una professoressa in pensione: «si dichiarava apertamente d’estrema destra e penalizzava con voti bassi chi non gli dava manforte».

Gli studenti si sono rivolto alla dirigente scolastica, che però non avrebbe preso provvedimenti. Al giornale spiega: « dichiara «antifascista ma apolitica», contesta: «Quando mi sono arrivate alcune segnalazioni, anche se mai così gravi, io ho avviato tutte le procedure del caso».

Ora però l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ha avviato un’indagine interna: «Siamo profondamente rammaricati e preoccupati per quanto riportato, poiché comportamenti razzisti e omofobi sono inaccettabili e in netta contraddizione con i valori di inclusività -spiega l’ufficio in una nota- la nostra priorità è garantire un ambiente educativo sicuro e rispettoso per tutti gli studenti».

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Crolla un ballatoio alla Vele di Scampia: 2 morti e 13 feriti

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Il crollo si è verificato alla Vela Celeste, la più popolosa delle Vele di Scampia. Il cedimento si è verificato al terzo piano, ma ha coinvolto anche quelli sottostanti. Tra i feriti anche alcuni bambini.

Il boato si è propagato intorno 22:30. Qualcuno stava ancora cenando, con le finestre spalancate a causa del caldo. «Sembrava il terremoto, poi abbiamo sentito un rumore a ripetizione», racconta una testimone. «Sembravano i fuochi d’artificio» le fa eco un altro. Erano le impalcature di ferro che cedevano una dopo l’altra. Ieri sera, lunedì 22 luglio, alle Vele di Scampia si è verificato il crollo di un ballatoio, che ha provocato la morte di 2 persone ed il ferimento di altre 13. Tra questi, anche dei bambini. 800 sfollati.

L’episodio si è verificato alla Vela Celeste, la più popolosa. A cedere sono stati alcuni corridoi in ferro al terzo piano, che hanno innescato un crollo a catena che ha riguardato anche i piani sottostanti. Queste passerelle in metallo attraversano la struttura e conducono alle abitazioni. Pertanto diverse famiglie dopo il crollo sono rimaste bloccate in casa. Si è venuta così a creare una situazione paradossale nel cuore della notte: nell’edificio, raggiunto da un ordine di sgombero, sono rimaste intrappolate alcune persone, mentre all’esterno quelli che non si trovavano nelle loro abitazioni premevano per rientrare, ma venivano bloccati dai soccorritori.

Le operazioni di soccorso sono state complesse, a partire dal censimento degli sfollati. Circa 800 le persone che non possono al momento fare ritorno nelle proprie abitazioni e che sono in cerca di una sistemazione, mentre procedono le verifiche sull’agibilità della struttura. Nella Vele Celeste nel frattempo le famiglie bloccate in casa hanno atteso che venisse creato un corridoio sicuro per evacuare l’edificio. Intorno alle 4:00 del mattino i Vigili del Fuoco hanno escluso che ci fossero altre persone sotto le macerie.

Le persone decedute appartengono allo stesso nucleo famigliare. Due bambine di 4 e 7 anni si trovano ricoverate in gravissime condizioni con lesioni multiple. Sono in Rianimazione con prognosi riservata. Gli altri bambini rimasti feriti si trovano ricoverati al pronto soccorso dell’ospedale Santobono, mentre gli adulti sono stati portati all’Ospedale del Mare e al Cardarelli. Un ragazzo di 33 anni si trova in Codice Rosso.

Il prefetto di Napoli Michele Di Bari ha riunito il centro coordinamento soccorsi per le prime attività necessarie ed urgenti tra cui anche il coordinamento delle forze di polizia per cinturare e mettere in sicurezza l’area. Nelle prime ore del mattino il prefetto e il sindaco Gaetano Manfredi hanno effettuato un sopralluogo.

La Vela Celeste sarà l’unica a rimanere in piedi, dopo che è stato deciso l’abbattimento delle altre con l’obiettivo di rigenerare la zona. Ad aprile è stato annunciato un progetto da 18 milioni di euro che prevede interventi di riqualificazione. Qui dovrebbero trovare sede anche alcuni corsi di laurea di Medicina.

 

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