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Il rapporto Inps sui salari certifica la ripresa (delle diseguaglianze e della precarietà)

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rapporto Inps sui salari

Ripresa occupazionale, ma anche più diseguaglianza nei salari e più precarietà. E’ quanto emerge dal rapporto Inps sui salari presentato ieri alla Camera dal presidente Tridico, alla presenza del Capo dello Stato. Un lavoratore su tre guadagna meno di mille euro al mese, uno su cinque meno del reddito di cittadinanza. E per i pensionati, la situazione non è certo più rosea.

Nel 2021, una ripresa occupazionale c’è stata. Ma sono aumentate anche le diseguaglianze nei salari e la precarietà. Lo certifica Inps, che ieri alla Camera, di fronte al Capo dello Stato ha presentato il rapporto su salari. «Strappi vistosi sulla distribuzione dei redditi» li definisce il presidente dell’Istituto Pasquale Tridico. E la situazione poteva pure esser peggiore, si evince sempre dal rapporto, se non ci fossero state le misure varate dal governo per far fronte all’emergenza pandemia che hanno evitato che «la riduzione dei redditi a causa della crisi pandemica fosse del 55% maggiore», ma anche trasformato l’Inps in un’«agenzia del welfare nazionale». Concetto quest’ultimo che poi non è così distante da quello di Previdenza Sociale.

La quota di occupazionale è tornata ai livelli pre-pandemici e si aggira intorno alla soglia del 60%, il livello più alto mai registrato. I problemi iniziano quando si osserva il rapporto tra salario percepito e ore lavorate.

Prima di snocciolare i dati, bisogna mettere in evidenza quello più saliente emerso dal rapporto sui salari Inps: un lavoratore su cinque guadagna meno di quanto percepirebbe con il reddito di cittadinanza, pari a 780 euro. Il 23% dei lavoratori. Uno su tre invece, è sotto alla quota di mille euro al mese.

La retribuzione media per un lavoratore full-time è di 98 euro, ma scende a 70 euro in sei dei principali contratti collettivi del lavoro. 123 euro per l’industria chimica. La retribuzione media di un lavoratore part time è di 45 euro, ma in alcuni comparti artigiani la quota cala a 40. La retribuzione media effettiva pro-capite dunque è stata pari 24.097 euro, di poco inferiore, 0,2%, di quella del 2019. Il 10% degli operai e degli impiegati a tempo indeterminato guadagna meno di 1.495 euro lordi all’anno, il 50% meno di 2.058 euro e solo il 10% supera i 3.399 euro. Cresce anche il tasso di lavoratori poveri, che arriva all’11,8%, un dato sensibilmente superiore alla media europea, che si aggira intorno al 9,2%.

Non dormono sonni più tranquilli i pensionati. Il 40% di essi ha percepito meno di 12 euro nel 2021.L’Inps ha versato 20,8 milioni di pensioni a 15,5 milioni di italiani, per un totale complessivo di 312 miliardi di euro

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Sanzione da 200 mila euro alla Rai per la pubblicità occulta sulle scarpe di John Travolta

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ballo del qua qua john travolta rai sanzione pubblicità occulta

Il purtroppo indimenticabile teatrino tra Fiorello, Amadeus e John Travolta a Sanremo, oltre che ad essere stato orribile, costa caro alla  Rai, che ha ricevuto una sanzione per pubblicità occulta. Agcom: «episodio gravissimo».

In quel inguardabile siparietto saltavano all’occhio tre cose: l’evidente imbarazzo di un attore che non si è fatto scrupoli a recitare nel pietoso “Battaglia per la Terra”, delle papere giganti e la marca delle scarpe indossate dall’attore. Il “ballo del qua qua” con John Travolta, Amadeus e Fiorello costa caro alla Rai: sanzione da oltre 200 mila euro per pubblicità occulta.

La Commissione per i servizi e i prodotti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazione ha approvato una sanzione di euro 206.580,00, pari a venti volte il minimo edittale, per ‘violazione delle disposizioni relative alla corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari”, definendo «gravissimo» l’episodio.

«La violazione accertata – sottolinea oggi l’autorità – riguarda la pubblicità occulta di un noto marchio di scarpe nel corso dell’esibizione di John Travolta insieme ad Amadeus, conduttore del Festival. L’Autorità ha ritenuto di estrema gravità l’episodio, in quanto l’esposizione del prodotto è avvenuta nel corso del principale programma televisivo della Rai in termini di audience e durante l’esibizione di un ospite di chiara fama internazionale, con notevoli effetti pregiudizievoli a danno dei telespettatori. Nel determinare la sanzione l’Autorità ha tenuto conto della reiterazione della condotta da parte della Rai, già sanzionata per episodi di pubblicità occulta nel corso della passata edizione del Festival di Sanremo».

L’esibizione di Travolta con i pennuti è stata talmente brutta, che lo stesso attore ha rifiutato di firmare la liberatoria che ne autorizza la rimessa in onda. Ma in quel momento di fronte allo schermo c’erano circa 11 milioni di osservatori. Abbastanza per avere tonnellate di meme a ricordarci un imbarazzante momento di televisione.

Ed intanto arrivano anche le prime reazioni del mondo politico: «Amadeus ha sbagliato e Amadeus deve pagare» ha affermato Maurizio Gasparri, secondo il quale «dovrebbero pagare non i cittadini attraverso il canone, ma i responsabili di questo episodio, quindi Amadeus, che si è arricchito negli anni con i soldi della Rai, e chi non ha vigilato a dovere sulla trasmissione».

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Musk sulla figlia transgender: «è morto, ucciso dalla teoria woke. Non avrei dovuto accettare i trattamenti»

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Intervistato da Tmz il tycoon ha usato dure parole nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Tra i due non corre buon sangue. La ventenne Vivian Jenna Wilson, nato come Xavier Musk, dopo il cambio di sesso ha interrotto ogni rapporto con il padre, il fondatore di Tesla e Space X, ed ha assunto il cognome della madre. La transizione non è stata bene accolta da Elon Musk, che, intervistato da Tmz ha usato parole molto dure nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Il miliardario ha anche abiurato il suo consenso ai trattamenti ai quali il figlio si è sottoposto: «Sono stato ingannato nel firmare documenti medici per approvare qualsiasi trattamento lei ricevesse». Parlando con il suo intervistatore, Musk ha affermato di aver accettato perché gli avevano paventato il rischio di un gesto autolesionistico da parte del giovane.

Non è la prima volta che tra Musk e la figlia transgender due volano screzi a mezzo stampa. In passato si sono scambiati dichiarazioni al vetriolo non soltanto sulle diverse visioni sui diritti Lgbtq+, ma anche in tema di politica. Misk ha spesso definita la figlia come una «comunista» e «marxista» che odia i ricchi».

 

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Flavio Briatore: «tanta stima per chi campa con 4 mila euro al mese»

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polemiche flavio briatore 4 mila euro al mese

Il noto imprenditore voleva fare una sorta di elogio al ceto medio per essere in grado di destreggiarsi in tempi difficili, ma le sue parole a molti non sono piaciute. Ma non manca chi lo vorrebbe candidato.

Polemiche su Flavio Briatore che, ospite del podcast 2046 condotta da Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli, ha affermato: «Come si fa a vivere con 4 mila euro al mese?». Una frase, rilanciata sui social dallo stesso imprenditore, che ha suscitato l’irritazione di molti utenti.

In realtà Briatore si era lanciato in una sorta di elogio delle famiglie italiane in tempi di inflazione: «Io penso che una famiglia di quattro persone, con il marito che guadagna 1 e 500 euro al mese o 2 mila, e la moglie magari ne guadagna 1 e 500 ma anche 2 e 500 o 4 mila, già sono cifre importanti, come fanno a vivere?». A molti è sembrato un discorso snob con numeri oltretutto lontani dalla realtà. Ma Briatore continua: «Cioè io mi chiedo: paghi l’affitto, se hai bisogno del dentista o di comprare qualcosa… cioè questi sono i veri miracoli. Cioè per sta gente qui tanto di rispetto perché è la cosa più difficile che puoi fare. Mantieni i tuoi figli, la tua famiglia, li vesti bene….»

Il problema, secondo Briatore, sta tutto nelle tasse: «Gli aumenti dei salari è giusto, ma non puoi pagare le tasse che ti appioppano. Dovrebbero diminuire le tasse, aumentare anche questo e i soldi spenderli bene».

Il suo discorso non ha ricevuto soltanto critiche. Qualcuno ha gradito, anzi, auspica perfino una sua discesa in campo: «Ci vorrebbe una persona così a governare» si legge tra i commenti. E’ non è l’unico.

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